5 cose da non dire ai genitori, quando il figlio comincia il nido

Mandiamo nostro figlio al nido oppure no? Questa è una domanda che sicuramente ci si pone nella maggior parte delle famiglie. Al giorno d’oggi è sempre più frequente che entrambi i genitori lavorino, perciò dopo il congedo maternità è necessario che la vita venga riorganizzata in modo da incastrare i rispettivi impegni.

Tante volte si ha la fortuna, a mio parere IMMENSA, di poter contare sull’aiuto dei nonni e così la decisione viene presa a cuor più leggero, ma quando invece si abita lontano dalla famiglia il nido resta davvero l’unica opzione valida in gioco. In una minoranza dei casi, inoltre, si sceglie senza nessun tipo di pressione lavorativa di mandare il proprio figlio al nido, reputando che sia la scelta migliore per lui.

In questo articolo non voglio argomentare sulle varie tesi esistenti rispetto al far frequentare ai bambini questo luogo, bensì concentrarmi su tutti i consigli, affermazioni e domande non richieste che la gente rivolge ai genitori che si apprestano a far cominciare questa esperienza al proprio bambino; tutto ciò in chiave ironica eh 😉

Ah ma che bello, ora si farà gli anticorpi!!

Questa frase nasconde il fatto che il bambino, da quel giorno in poi, comincerà ad ammalarsi a ripetizione senza più vedere la fine. I genitori, che l’hanno mandato proprio per poter riprendere il proprio lavoro, si vedranno costretti a chiedere un’infinità di giorni di vacanza, finché all’arrivo delle vere vacanze il piccolo starà finalmente bene, ma tu dovrai continuare a lavorare!

Vedrai come si sfogherà e poi la notte crollerà!

Crollerà?? Intendi che quel pazzo scatenato che continua a saltare sul letto e lanciare giochi ovunque si addormenterà stremato?! Colui che appena lo vado a prendere comincia a fare domande di tutti i tipi a raffica non lasciandomi nemmeno il tempo di proferire parola? Intendi l’ometto che fa una crisi di nervi prima della nanna perché non riesco a riprodurre correttamente la canzone imparata al nido?! Uhm, ho i miei dubbi, ma grazie di averci illusi…

Che bello, ora avrai molto più tempo per te

Molto più tempo per chi???? Mi sveglio alle 6h30, bevo un caffè al volo per non svenire, mi lavo e mi metto la prima cosa che capita, sveglio il nano, lo lavo e lo vesto. Papà sveglia la principessina che quotidianamente ne fa una tragedia e comincia a strillare. Nel frattempo preparo la colazione per tutti. Partiamo. Nano e principessa al nido, buona fortuna alle maestre. Volo in ufficio, dove vengo sommersa di lavoro, e per riuscire a terminare in tempo la mia pausa pranzo è un plasmon trovato nella tasca del cappotto. Finisco di sbrigare l’ultimo compito e sono già in ritardo.. Volo al nido, riprendo entrambi. Arriviamo a casa, preparo la cena e papà gioca con i piccoli… a volte invertiamo i ruoli. Si mangia; ognuno vuole raccontare qualcosa e sembra di essere sulla metropolitana di Roma centro nell’ora di punta. Sparecchiamo, sistemiamo la cucina.. ah si, do una pulita veloce ai bagni e forse faccio il letto, anche se tra un’ora ci ributteremo dentro. Prepariamo i bambini per la nanna; bagnetto, denti e storia della buonanotte… anzi, storiE. Dopo 2 ore finalmente dormono… e ora? Guardiamo un film? Mi faccio la ceretta? Una maschera? No, sono troppo stanca, Buonanotte. Ho talmente tanto tempo per me che non so come occuparlo…..

Ora comincerà a mangiare di tutto, vedrai!

Nido, giorno 1: Pietro non ha mangiato nulla, ma è normale, deve adattarsi. Giorno 2: Pietro non si è nemmeno seduto a tavola con gli altri bimbi, ma è normale deve osservare. Giorno 3: niente cibo per Pietro, ma magari non gli piaceva. Giorno 4: Pietro oggi non ha pranzato, avrà sicuramente mangiato molto a colazione (e chi gliel’ha preparata la colazione?!). Giorno 5: oggi Pietro non ne ha proprio voluto sapere, starà facendo i denti. Giorno 6, 7, 8, 9,…X: niente da fare, si vede che è un bambino a cui non piace mangiare. Ah bè certo, così oltre a farmi il mazzo tutto il giorno, devo anche prevedere un pasto completo da portare ogni volta che vado a riprenderlo. Ottimo!

Quante cose istruttive imparerà adesso!!

Ma che significa esattamente questa affermazione? Cosa pensi, che finora di giorno andavamo a scommettere sui cavalli e la sera lo portavo al pub?! E poi, se vogliamo proprio dirla tutta, non mi sembra molto istruttivo fare il gesto del martello quando papà gli chiede di raccogliere i giocattoli. Pietro, dove l’hai imparato? Lo fa sempre Diego alla maestra. Ahhh bene!!!

Lo sappiamo che siete tutti spinti da un animo gentile e cercate solo di essere d’aiuto a genitori che si apprestano ad affrontare nuove esperienze con i loro figlio, ma se posso darvi un consiglio spassionato anche meno! 😉

Questo articolo ha 2 commenti.

  1. Roberta

    Ahahahahah 😀
    La gente ama ficcare il naso ovunque e purtroppo, meno ne sanno più hanno opinioni in merito 😅
    Mi immagino la tua faccia quando ti hanno rivolto commenti di questo tipo.. ahahaha 😂

    1. Vitainblu

      😂😂😂 prendiamola sul ridere, ormai si avrà sempre qualcosa da dire.. in fondo è anche divertente 😬

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