Mamma bis

Ciao ragazze!

Sono Federica e sono mamma bis da due mesi circa. 

Io e il mio compagno abbiamo avuto il nostro primo figlio Alessandro, quattro anni e mezzo fa; Achille, invece, è nato a luglio ed è il nostro polpettino morbidoso.

Oggi voglio raccontarvi di come è stato per me diventare mamma per la seconda volta. Voglio condividere con voi le emozioni della mia seconda attesa.

Quando abbiamo scoperto di aspettare un altro bimbo non eravamo pronti… Io lo ero sicuramente meno del mio compagno e, sebbene non abbia pianto così com’è successo con Ale, ci sono andata vicino. 

Ero in un momento spensierato, Ale era al primo anno di asilo, avevo appena ripreso in mano i miei spazi, insomma, avevo raggiunto un nuovo equilibrio e stavo bene anche così.

Superate le difficoltà dei primi mesi, nausee e vomitini vari, arriva il primo grande step: la scoperta del sesso del futuro nascituro.

Ero incinta da poche settimane e già impazzivo dalla curiosità di sapere se sarebbe stato maschio o femmina.

Ragazze, vi giuro, ero convintissima di aspettare una bella femminuccia, avevo già adocchiato abiti di pizzo, gonne in tulle e maglie di paillettes… Mi sarebbe piaciuto moltissimo fare la coppia, invece no… Nonostante i sintomi dei primi mesi fossero stati completamente diversi  rispetto a quando aspettavo il mio primo figlio, nel mio pancino c’era un altro maschietto.

Sono sincera e siatelo anche voi che state leggendo, ditemi se non ho ragione: come primo figlio va bene tutto, maschio o femmina non importa, tanto sai che avrai una seconda chance, perciò pensi solo al fatto che stia bene e quel che arriva, arriva.

Col secondo, invece, hai un desiderio più spiccato. Io avrei tanto voluto una femmina… Giusto per curiosità, per vedere come sarebbe stata. 

E poi vogliamo parlare delle dimensioni della pancia quando aspetti il secondo?

Gia dal terzo mese mi si vedeva la pancina, che poi è esplosa nel giro di pochi mesi fino ad arrivare alla fine della gravidanza quando in spiaggia, tutti, sottolineo tutti, avevano qualche commento da fare a riguardo. 

Sapete quando vi sentite osservate? Ecco.

In pratica ero il fenomeno da baraccone di tutto il bagno che frequento. Addirittura gli sconosciuti mi fermavano per dire la loro, magari anche solo per farmi gli auguri. C’è stato anche qualcuno che mi ha chiesto di poter toccare la pancia, perché si dice che porti fortuna. Aiuto! Chi sei tu? Quando vedono una donna incinta tutto sembra lecito.

Vi auguro poi di non andare oltre il termine, in quel caso i commenti saranno tutti di questo tipo: “Ma sei ancora qui?”; “Tra un pò esplodi!”; “Non è che ce lo fai qui?”; ecc.

Quanta pazienza!!!

Ad un certo punto realizzi che ci sei, che manca pochissimo e ti assale la paura. Io ho avuto timore del parto anche stavolta. 

Il parto del mio primo figlio è stato traumatizzante, è stato interminabile, zero epidurale (non perchè volessi fare la wonder woman ma per varie motivazioni che non sto qui ad elencare) e per finire le spinte delle ostetriche sulla mia pancia ed Alessandro che è nato grazie alla ventosa.

Ecco diciamo che partivo con un’esperienza poco rassicurante alle spalle. Quindi se avete paura… tranquille: ci sta! 

Siete esseri umani, questa volta non è la paura dell’incognito, di quello che non sapete, bensì… la paura di ciò che sapete benissimo non sarà una passeggiata di piacere in mezzo ai fiori di campo!

Come dite? Volete sapere com’è andata questa volta? Meglio. Molto meglio. Più breve ma comunque doloroso.

Mi correggo. Dolorosissimo, intensissimo, e nel pieno del travaglio ho anche blaterato al mio compagno qualcosa come: “Perché? Sapevo che avrei sofferto come un cane, perché ho voluto essere così masochista?!”. 

Tutto sommato il fatto che sia durato poco mi ha aiutata a godermi di più il momento, per quanto sia “lecito” utilizzare il verbo godere parlando di parto.

Questa volta sono arrivata meno stanca e meno provata e ho provato l’emozione grande di sentire un esserino sgusciare via da me… una sensazione così strana e viscerale che solo una donna che ha già partorito conosce.

Tutti i sentimenti a seguire sono stati un turbinio di colori accecanti e a tratti fluorescenti e me li sono vissuti in pieno tutti, come se fosse stata la prima volta, anzi ancora meglio, perché questa volta ero più consapevole.

Se diventare mamma è un viaggio fantastico, diventarlo per la seconda volta è incredibile, perché non ti sembrerà vero ma rivivrai quelle stesse emozioni che hai già vissuto; sarà come viverle per la prima volta.

Pensi che stia esagerando?

Provare per credere!

Vi abbraccio forte, Federica.

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