Tempo fa pubblicai due interviste; quella di Giulia e quella di Robi, futuri genitori (le trovate qui Giulia e Robi). Oggi, 3 mesi dopo, vi pubblico un’intervista doppia in cui i due neogenitori espongono le loro emozioni, dubbi e paure.
Quanto ha la vostra bimba adesso?
G: Ha due mesi! E 10 giorni.
R: La nostra bambina ha due mesi e mezzo.
Com’è andato il parto?
G: Mah, con l’epidurale non è stato così difficile come credevo. È il dopo che è stato un pochino doloroso perché ho avuto una lacerazione importante del perineo.
R: Il parto è andato bene. Il tutto è cominciato la sera prima che la bimba nascesse. Sono tornato dal lavoro verso le 18h e ho visto mia moglie con le contrazioni ‘irregolari’ (ogni 20 minuti circa). Poi, col passare della serata, l’ho vista lamentarsi sempre di più. Abbiamo deciso di scendere in giardino per prendere una bella boccata d’aria, dopo cena. Dentro di me non credevo che fossero contrazioni vere, perché mancava ancora un giorno e mezzo alla data del termine indicato dalla ginecologa. Tuttavia, mi ricordo che la mia amata donna continuava a lamentarsi, ma senza dolori. Io ero stanco e un po’ egoista: cercavo di tranquillizzarla dicendo che al mattino saremmo andati in ospedale (la verità è che ero stanchissimo e noi ci siamo messi in testa che avrebbe partorito un paio di settimane dopo la ‘vera’ data – senza alcuna prova scientifica!) Le contrazioni erano cominciate sul serio, verso le 02h30 siamo andati in ospedale in taxi e la bimba è nata nel primo pomeriggio. È stato un parto comunque duro verso la fine, lungo perché era il primo, ma ho deciso di stare accanto a mia moglie dal primo momento fino alla fine. Aiutavo le levatrici a sollevare le gambe, la motivavo, ecc. Ho visto tutto e non me ne pento. Dalla mia esperienza suggerirei a tutti i futuri papà di assistere le loro mogli non solo perché ne hanno bisogno, ma anche perché è un momento unico ed indescrivibile (poi non è così malvagio).
Cosa hai provato quando l’hai vista per la prima volta?
G: Gioia, stanchezza e sollievo.
R: Ho provato una sensazione di shock positivo, sollievo e felicità indescrivibile. Avevo la sensazione che tutte queste emozioni mi venivano allo stesso momento o che si mischiavano tra loro ogni secondo! Shock positivo perché era una sensazione nuova: mi sono ritrovato un nuovo essere umano tra le braccia (che mi ha fatto la pipì addosso appena l’ho preso). Mi sentivo sollevato come dopo una competizione sportiva, quando finisce una gara e tutto lo stress psico-fisico scompare. Felicità indescrivibile perché in quel momento niente al mondo è così importante come il bebè e la mamma.
Com’è andata la prima giornata a casa in 3?
G: Ho avuto un po’ di paura, mi chiedevo come sarebbe stata lei con noi, se ci saremmo occupati di lei come si deve.
R: È andata molto bene, ma per raggiungere questo obbiettivo ci vuole una seria organizzazione. Per quello il ruolo dei papà è fondamentale quando la mamma è in ospedale con il bebè. Noi abbiamo deciso di non farci aiutare da nessuno. Invece di darsi solo alle feste senza fine bisognerebbe veramente pensare ed organizzare la vita famigliare. Tutto deve essere pronto, pulito, a disposizione immediata, ecc. Anche la notte è andata bene: la bimba, fino al primo mese, si svegliava una volta di notte verso le 3h per mangiare, poi alle 6h30, e così via. Da quel lato siamo veramente fortunati, anche perché ora (a partire dai due mesi ca.) fa tutta la notte svegliandosi verso le 6h30, dalle 22h. La prima giornata il nostro bebè ha dormito, cosa che abbiamo sfruttato a nostro favore.
Qual è la cosa che ti preoccupa di più in questo momento?
G: Sinceramente sempre la stessa preoccupazione: le malattie, riuscire a curarla e accorgermi in tempo di tutto.
R: Mi preoccupano un po’ le stesse cose che mi preoccupavano prima della nascita: il suo percorso senza di noi quando partirà alla crèche (asilo nido), a fine agosto, all’età di 4 mesi e mezzo. Mi pongo molte domande che mi tormentano: lei sarà sempre la stessa bimba anche crescendo ‘lontana’ da noi, 8-9h al giorno? Perderà il suo ritmo usuale? La tratteranno bene come ci hanno promesso? Sfruttate bene i nonni voi che potete!
Definisci le tue giornate con tre aggettivi:
G: Pienissime, bellissime e stancanti.
R: Lavorative, intense, gioiose.
Ti senti stanca/o?
G: Sì ogni tanto, ma pensavo peggio.
R: Sì, ma è sopportabile.
Qual è la cosa più difficile durante la giornata?
G: Tenerla in braccio quando si annoia (ora pesa quasi 6Kg!!)
R: Sinceramente, dato che lavoro intensamente durante la giornata, direi che non ho parti difficili che potrei attribuire a mia figlia. Anzi, direi che la parte più difficile è proprio stare lontano da lei e porre domande alla mamma: sta bene? Ha preso freddo? Fa i vomitini (ultimamente ha episodi di reflusso, forse più del solito)?
Avete già fatto un’uscita a due?
G: No no, per intanto ancora no.
R: No, ma sfrutteremo bene l’estate, avremo molto più tempo e i nonni/parenti vari cureranno il bebè più che volentieri ☺
Definisci la tua bimba con tre aggettivi:
G: Bellissima, tenerissima e brava.
R: Curiosa, bellissima, solare.
Cosa diresti alle coppie che aspettano il loro primo figlio?
G: Di pensarci su ancora una una volta! Ahah no scherzo! Direi che è bellissimo e di godersi anche la gravidanza senza troppe paure!
R: Non abbiate assolutamente paura. Sì, tutti abbiamo delle paure, ma la gioia che riceviamo in cambio è imparagonabile a tutte le nostre paure e domande inutili. Ogni tanto ho la sensazione che tutte queste domande siano anche frutto della società: quasi automaticamente colleghiamo il nostro lavoro, le uscite con gli amici e i soldi con l’avere i bambini. È come se fossimo costretti a riflettere sulle cose che dobbiamo rinunciare per avere un figlio. Vi dico che non si tratta di una vita fatta di simboli + o -, aggiungi o sottrai. Siate rilassati, la vita di famiglia è un’esperienza unica alla quale è facile adeguarsi e non pensate mai che vostro figlio vi porterà via il vostro tempo. Tutto, ma proprio tutto, dipende dalla vostra organizzazione.
A quando il secondo?
G: Uhm…. non si sa!
R: Non te lo posso dire (anche se secondo me sento già che il nostro bebè vuole un fratellino/una sorellina :P)
Con quest’ultima affermazione vi assicuro che non mancherò di informarvi dei prossimi sviluppi…. ahahah
Anche voi l’avete vissuta allo stesso modo? Raccontatemi la vostra esperienza 🙂
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