di @micaela.cuoreacuore
Alzi la mano chi non si è sentita apostrofare così da non importa chi, perché alla fine questa critica ci arriva spesso sia da sconosciuti – che non avrebbero alcun diritto di parlare perché della diade non conoscono nulla – che da familiari e amici, persone alle quali teniamo molto e sentirci giudicate così in maniera diretta ci fa soffrire oltre che metterci in discussione ancora di più di quanto non facciamo già giornalmente da quando siamo diventate mamme.
Sinceramente si parla di vizio senza conoscerne proprio il significato e basterebbe aprire un qualsiasi dizionario per trovare che con vizio si intende:
“abitudine radicata che provoca nell’individuo il bisogno morboso di quanto per lui è o può essere nocivo – es. fumo, alcol, droga”
Rileggi.
E ora dimmi come tenere in braccio tuo figlio, dargli troppa (ma poi chi lo stabilisce) attenzione, allattarlo, coccolarlo e consolarlo possano in qualche modo recargli alcun danno.
Riporto quanto letto su Sono qui con te della pediatra Elena Balsamo “Ricordati che è impossibile “viziare” un neonato: un bambino così piccolo non fa capricci, esprime dei bisogni. Perciò non farti scrupolo a prenderlo in braccio non appena lo senti piangere, a tenertelo vicino, ad allattarlo ogni volta che sembra richiederlo. Quando ti senti dire che facendo così gli dai “cattive abitudini” pensa innanzitutto che si tratta di tuo figlio e sei tu e nessun altro a dover decidere per lui e, in secondo luogo, che lui, in quanto cucciolo di mammifero, è stato programmato proprio per avere con la sua mamma un contatto intimo ed esteso. Tenendolo il più possibile vicino a te, rispondendo prontamente ai suoi segnali, tu non fai altro che aiutarlo a costruire la fiducia in se stesso, negli altri e nel mondo che lo circonda.”
Secondo me purtroppo c’è ancora tantissima gente ignorante che parla per dar aria alla bocca e che farebbe bene a informarsi un po’ leggendo e approfondendo certe tematiche ma questo prende tempo, risorse e allora è più facile parlare per stereotipi.
Ed ecco che se utilizzi il babywearing, potresti essere guardata male perché il bambino ce l’hai addosso spesso e volentieri; pratichi l’alto contatto e lo “urli” proprio al mondo con quella fascia☺
Potrebbero aditarti o guardarti storto pensando – e purtroppo a volte anche dicendo – che sei esagerata, che tenerti così vicino il bambino gli farà male perché si abituerà e non sarà mai indipendente.
Aahahaha, ma siamo seri?
Pretendiamo che cuccioli di pochi mesi, ma anche anni, siano già indipendenti?
Cerchiamo di essere onesti e guardiamoci intorno, vedremmo tantissimi adulti non così tanto autonomi, sicuri e forti quindi non pretendiamo che i nostri bambini lo siano in modo così precoce.
E di questa natura dei bambini ne parla molto bene il noto pediatra Carlos Gonzales nel suo Besame Mucho; in questo testo si evidenzia come la pedagogia tradizionalista sia supponente e rigida soprattutto perché considera il bambino come un adulto in miniatura che va plasmato il più velocemente possibile.
Si pretende che dorma quasi da subito tutta la notte.
E che si addormenti da solo.
Se piange, sono capricci e va lasciato sfogare.
Ha già un anno e prende ancora la tetta? Guaio, continuerà fino alla maggiore età.
Si pretende che non abbiano bisogno del contatto ed ecco che ci spingono a lasciarli quanto più possibile lontani da noi, in cullette super accessoriate, dondolini e mille altre cianfrusaglie.
Certo, questo è anche il risultato della società consumistica nella quale viviamo; una società che promuove maggiormente oggetti per allontanare i cuccioli più che avvicinarli e tenerli a contatto: è meglio tenere in bocca il ciuccio o il doudou piuttosto che la tetta della mamma – qst per dirne una.
Purtroppo la società di oggi è basata principalmente sul contatto visivo e verbale piuttosto che su quello tattile.
Senza allontanarci troppo dal tema principale voglio aggiungere solo che il noto psicologo britannico John Bowlby nella sua Teoria dell’attaccamento spiega di come la relazione che si instaura tra madre e figlio farà da modello per tutte le successive relazioni future.
E le generazioni adulte di oggi sono quelle cresciute secondo l’idea che “quanto più lo tieni in braccio, tanto più farà fatica a trovare la sua indipendenza…lascialo a letto solo, che prima o poi smetterà di piangere e dormirà…lo allatti ancora? Ai ai ai non vorrai mica tenertelo per sempre attaccato al seno”.
Beh, questi adulti che sono stati educati in questo modo hanno spesso una carenza affettiva che riempiono in altre maniera: ecco che abbiamo la dipendenza da fumo, alcool, gioco, cibo, shopping compulsivo o rapporti di coppia disequilibrati!
E questi sono i bambini cresciuti per essere da subito indipendenti!
Inoltre, se ci pensiamo bene molti degli adulti di oggi hanno difficoltà anche solo ad abbracciare e ad essere abbracciati proprio “come triste memoria di una carenza del passato” (cit. Alessandra Bortolotti da E se poi prende il vizio.)
Altra scomoda verità, triste constatazione.
Quindi cara mamma, lasciati guidare ancora di più dal tuo istinto, dalla natura, dalla fisiologia e abbi fiducia in tuo figlio che è realmente competente e ha le capacità di esprimere i propri bisogni e tu di rispondervi.
Sai qual è la buona notizia?
Che tutti, ma proprio tutti i bambini, arriveranno coi loro personalissimi tempi a:
- Dormire nel proprio letto
- Mangiare senza sporcarsi
- Staccarsi dal seno
- Scendere dalla fascia e correre e camminare senza il tuo aiuto
La cosa importante è non forzare l’acquisizione di queste conquiste, altrimenti daremo al piccolo il segnale di non fidarci delle sue spontanee capacità di percorrere le tappe fondamentali del suo sviluppo; se forzeremo queste fasi, daremo anche segno di non accettare i tempi e le modalità infantili andando a imporre schemi di crescita rigidi proprio di noi adulti.
E allora, cara mamma, prendi in braccio il tuo bambino senza problemi tutte le volte che vuoi o che senti lo voglia lui, e se un pezzo di stoffa può alleggerire il peso sulla schiena e permetterti di avere le mani libere per fare altro, allora lascia andare tutti i preconcetti e vestiti del tuo cucciolo.
Lui sperimenterà la famosa “base sicura”, tu accudirai senza essere relegata all’immobilismo, assieme condividerete momenti veri di quotidianità e tutti gli altri non potranno che tacere di fronte all’armonia, all’amore e alla bellezza sprigionato da questo magico abbraccio 😉
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