La prima volta in aereo con un neonato

Le vacanze si avvicinano e in men che non si dica ci ritroveremo tutti sotto il sole di luglio a goderci i nostri momenti di relax! Negli ultimi giorni diversi di voi mi hanno scritto per chiedermi cosa ne pensavo dei viaggi in aereo con i neonati e queste domande mi hanno ispirata…

Lo sapevate che viaggiare in aereo è più sicuro che viaggiare in macchina? Il DETR Research and Analysis Bureau ha stilato una classifica, nella quale al primo posto c’è la moto (108.9 incidenti fatali), al secondo i pedoni (54.2), al terzo la bicicletta (44.6), al quarto l’automobile (3.1), al quinto i trasporti in acqua (2.6), al sesto i camion (1.2), al settimo il treno (0.6), all’ottavo gli autobus (0.4) e all’aereo spetta solo lo 0.05. Viaggiare in aereo, dunque, è 12 volte più sicuro che andare in treno e 60 volte più dell’auto, in proporzione ai chilometri percorsi.

Una curiosità: David Ropeik della Harvard University nel 2006 ha calcolato che è molto più facile morire per un attacco di uno squalo, piuttosto che in un incidente aereo! Perciò direi che a livello della sicurezza ci siamo 😉

Io e mio marito abbiamo preso l’aereo quando Ian aveva poco più di 2 mesi. Abitiamo in Svizzera e i miei nonni vivono in Portogallo. Tenevo tanto a che anche i bisnonni potessero conoscere il nostro piccolino e così riservammo i biglietti ancora prima della nascita e sapevamo che quello sarebbe stato il suo primo viaggio in aereo.

Com’è andata? BENISSIMO, ve lo giuro! Tantissime persone ce l’avevano sconsigliato e ci hanno detto un’infinità di volte che eravamo degli incoscienti e non sapevamo in che situazione spiacevole ci stavamo mettendo, ma noi abbiamo proseguito per la nostra strada.

Sapevamo che doveva essere tutto super organizzato! Abbiamo viaggiato con easyjet e l’unica cosa che ci siamo sentiti di fare è stata pagare un pochino di più per poter avere i posti in prima fila con più spazio per le gambe. Il viaggio durava 2 ore. Allattavo Ian al seno e beveva anche il latte in polvere, così abbiamo preparato un piccolo biberon per la colazione.

Avevamo a disposizione il trasporto gratuito di due pezzi (varia secondo la compagnia, informatevi prima) e avendo ancora la navicella abbiamo potuto portare solo quella (struttura ruote+navicella). Siamo arrivati fino all’entrata dell’aereo con il nostro passeggino e a quel punto abbiamo preso Ian in braccio e abbiamo lasciato tutto a coloro che si occupano dei bagagli. È possibile portare anche una borsa con tutto il necessario per il bambino (liquidi inclusi!!).

Il nostro volo era alle 7:30 del mattino. Ian ha continuato a dormire per tutto il tragitto fino in aeroporto (che abbiamo fatto in taxi+treno) e anche sull’aereo. Per il decollo (e anche l’atterraggio in seguito) ci siamo assicurati che succhiasse il suo ciuccio, in modo che le orecchie fossero protette.

Si svegliò verso le 9h e a quel punto avevamo tutto pronto: il latte era stato fatto scaldare e lui ha potuto fare la sua colazione con calma. Dopodiché il papà gli cambiò il pannolino nello spazio apposito nella toilette e passammo gli ultimi minuti ad intrattenerlo con vari giochini che avevamo pensato per l’occasione (soprattutto diversi tipi di sonagli, perché non faceva ancora delle grandissime attività ahah).

Usciti dall’aereo fu necessario tenerlo in braccio fino all’interno dell’aeroporto e in uno spazio per i “trasporti speciali” recuperammo subito il nostro passeggino.

La nostra è stata un’esperienza molto positiva e da quel momento non abbiamo mai smesso di viaggiare in aereo. Quando crescono comincia a essere più impegnativo intrattenerli per lunghe tratte, ma se si abituano fin da piccolini è tutto più semplice.

Spesso ciò che ci mette a disagio non sono i pianti o i capricci dei nostri figli che sono del tutto normali, ma sono gli sguardi e i commenti degli altri passeggeri.. Onestamente prima di diventare mamma non riuscivo a capire al 100% quei genitori che tentavano di tutto per calmare il proprio figlio in preda a una crisi di pianto, mentre ora la mia visione è del tutto cambiata! Se vedo una mamma o un papà in difficoltà faccio loro un sorriso o un complimento quando la situazione si calma un pochino; non sarà granché ma a me farebbe stare meglio.

Adesso Ian ha 19 mesi e avremo fatto una decina di viaggi in aereo da quando è nato. Fortunatamente non abbiamo mai avuto nessun tipo di problema, ma arriverà sicuramente il fatidico giorno… Il nostro trucchetto è cercare sempre di far coincidere il momento del volo con il suo riposino così per una buona parte del viaggio dorme tranquillo 😉

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