Una delle più grandi preoccupazioni quando si sta per avere un bambino è proprio sapere se sarà un bambino che dormirà facilmente oppure se non si dormirà mai più bene fino alla sua adolescenza. Questo è un articoletto che ha l’obiettivo di dare qualche idea alle future mamme o alle neomamme, ma di certo non pretende di essere un modello per tutti. Ogni bambino ha il suo temperamento e i suoi bisogni fisiologici, perciò, se dopo tutto, il vostro piccolo non ne vorrà sapere di addormentarsi serenamente e lasciarvi riposare, dovete solo arrendervi!
Alla nascita il neonato ha essenzialmente due bisogni primari: mangiare e dormire. Per le prime settimane non forzerei i suoi ritmi fisiologici, ma cercherei piuttosto di assecondarlo il più possibile. È importante, però, cominciare a fargli percepire che esistono fasi distinte della giornata; le due principali sono il giorno e la notte. Come fare? Semplicemente non ovattando o camuffando la realtà in cui si trova. Se è giorno, dormirà con la luce del sole nella stanza (o ovunque sia) e i rumori che lo circondano. Quando, invece, si fa sera la casa in cui si trova sarà meno illuminata e i suoni si abbasseranno piano piano fino al silenzio notturno.
Spesso i genitori tengono il piccolino in una bolla, volendo fare la miglior cosa per lui, ma in questo modo non permettono al bambino di adattarsi al mondo di cui ora fa parte. Sentiva tutto già in pancia e ritrovare gli stessi suoni non gli farà assolutamente male. Ciò di cui ha più bisogno è la vostra vicinanza e il vostro amore, accompagnandolo pian pianino nel nostro quotidiano.
La miglior maniera per rassicurarlo e aiutarlo a inserirsi nella nostra vita, sono i rituali. Prima che voi ve ne rendiate conto, il vostro piccolo avrà imparato a memoria quali sono i momenti principali di una giornata (ora delle poppate, nanna, la sequenza in cui eseguite determinate azioni, ecc) e i rituali gli faranno capire esattamente ciò che sta per succedere, preparandolo serenamente.
Il rituale più comune è quello del bagnetto prima della nanna, che poi crescendo verrà accompagnato dalla storia della buona notte. Preparare il bambino alla nanna è fondamentale! Cercate di eseguire sempre esattamente le stesse attività. Un esempio potrebbe essere: pappa, attività sul tappeto, bagnetto, canzone cantata da mamma o papà e lettino. Rifate tutto allo stesso modo e vedrete che presto il piccolo avrà imparato e sarà più propenso a prendere sonno.
Personalmente, dopo il rituale della sera, mettevo Ian nella sua culla e si addormentava da solo già dopo 3-4 settimane di vita. Non l’ho mai lasciato piangere; se all’inizio vedevo che cominciava ad agitarsi, lo prendevo in braccio e lo tranquillizzavo, per poi rimetterlo giù. Non imparano dall’oggi al domani, ma perseverando vedrete i risultati dopo pochi giorni. Se avete un bebè particolarmente agitato potete anche fare ricorso a essenze naturali e in particolar modo all’acqua di fiori d’arancio (articolo QUI).
Due alleati indispensabili per noi sono stati e sono tutt’oggi il ciuccio e il doudou; toglietegli tutto ma mai questi due oggetti! È importante trovare quell’oggetto che il bambino identifica come nostro sostituto e che è in grado di rilassarlo. Non permettete, già dall’inizio, che sia il vostro seno, altrimenti poi sarà davvero difficile abituarlo al contrario e soprattutto dovrete sempre essere presenti anche durante i risvegli notturni, per aiutarlo a riaddormentarsi.
Le mamme hanno la capacità di sapere subito cosa è più indicato o meno per il proprio cucciolo. Informatevi al meglio su tutto, ma seguite sempre il vostro istinto.
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Spero di riuscire a non commettere gli stessi errori fatti con la primogenita… proprio tutto l’opppsto di ciò che consigli ….
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